Volete Burro o Cannoni

Nella mattinata di giovedì 6 novembre, di fronte al Teatro della Corte gli studenti universitari e il coordinamento di SOS Scuola si ritroveranno per contestare l’ennesima celebrazione in chiave militarista della Grande Guerra.

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Occupata la Facoltà di Lettere e Filosofia

  Occupazione di Lettere e Pranzo Sociale, fotografie di Azzurra Balistreri

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L’Assemblea
Permanente degli Studenti di Lettere e Filosofia riunitasi il 4 novembre 2008 ha deciso
l’occupazione della Facoltà come prosecuzione della mobilitazione a oltranza
contro il progetto di dismissione dell’università pubblica portata avanti dalla
legge 133/08 e in solidarietà ai 501 precari tecnico-amministrativi dell’Ateneo
genovese che entro l’1 gennaio perderanno il lavoro.

La mobilitazione
portata avanti finora dalla nostra e dalle altre facoltà in lotta  non è una lotta resistenziale e conservativa,
siamo anzi consci che l’istituzione università vada completamente riformata,
per aprirsi a una didattica più partecipata, che sappia stimolare la produzione
di saperi da parte degli studenti, che sia più inclusiva, s
vincolata
dalle logiche di mercato e sensibile alle esigenze delle persone che la vivono
ogni giorno. Intendiamo perciò iniziare a praticare tutto ciò in all’interno
della nostra “facoltà liberata”, aprendo le porte di via balbi alla
cittadinanza. Continue reading

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TRENTAMILA IN CORTEO CONTRO LA RIFORMA

 

 

  

Migliaia tra studenti,
precari dell’università, genitori e cittadini hanno sfilato questa
mattina per le strade di Genova, paralizzando la città. Almeno
ventiduemila, secondo la questura, specializzata in stime al ribasso.

Una mobilitazione
apartitica, che non ha voluto con sé le bandiere dei partiti e dei
sindacati confederati. Un corteo esplicitamente antifascista, che
rifiuta il tentativo in atto di screditare e dividere la protesta
attraverso le azioni e i simboli di gruppi che niente hanno a che
fare con i valori della Costituzione. Un movimento che ha dimostrat
o
oggi di non volersi fermare di fronte alle minacce di un Governo
sordo e autoritario, nemmeno dopo l’approvazione del vituperato
decreto Gelmini.

Il corteo degli studenti
medi e universitari di tutte le facoltà si è radunato questa
mattina alle nove a piazza Caricamento, per risalire verso De Ferrari
e unirsi alle maestre e ai genitori di SOS Scuola, dando vita a
un’immensa fiumana di volti e colori che ha attraversato il centro
cittadino in modo pacifico, ma determinato, lungo le vie principali,
fino a piazza Corvetto e poi di nuovo giù, verso via Balbi.
Trentamila persone che non hanno esitato neppure davanti allo
schieramento antisommossa che li attendeva di fronte alla stazione
Principe. Hanno continuato ad avanzare passo dopo passo, chiedendo ai
poliziotti di farsi da parte, finché le camionette non hanno aperto
loro la strada, lasciandoli passare.

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Assemblea di Ateneo in Piazza Matteotti

 
http://www.youtube.com/watch?v=_usBboPzJak
 
Questa mattina quattrocento posti a sedere e altrettanti in piedi non potevano bastare alla folla riunita della mobilitazione studentesca. Altrettanti erano fuori, forse più. Per questo abbiamo deciso di prenderci una volta ancora quella che è la sede più autentica e naturale, la piazza.
 
Piazza Matteotti oggi è diventata teatro dell’ASSEMBLEA PLENARIA, lanciando un grido di dolore e di battaglia in risposta alle vergognose affermazioni del presidente del Consiglio Berlusconi e del ex-Presidente della Repubblica Cossiga: lo smantellamento della scuola pubblica è un problema di tutti, non basteranno le minacce di questi giorni per fermarci. 

 

Poco prima dell’inizio del inizio della riunione, un drappello di studenti, genitori, docenti e precari si sono presentati  nel palazzo del Consiglio Regionale, interrompendo la seduta e ottenendo un colloquio con i capigruppo. Dall’incontro è scaturito un documento posto all’ordine del giorno, che esprime disapprovazione nei confronti della Riforma Gelmini, invitando il Governo al ritiro del provvedimento. 

All’assemblea di piazza hanno partecipato studenti, professori, precari tecnico-amministrativi e della ricerca, uniti nel ribadire con fermezza l’impossibilità di negoziazione e di compromesso di fronte a una legge che smantella definitivamente l’università pubblica; uniti, una volta per tutte, nel ribadire con fermezza che nessuno potrà mettere il proprio cappello su un movimento che nasce dal basso e che ha dimostrato una dignità e una determinazione che partiti e sindacati confederati non hanno saputo o voluto dimostrare.

Per questo andremo avanti, senza farci segnare il passo da nessuno: l’appuntamento è alle 9 del 30 ottobre a Caricamento, per un corteo studentesco che bloccherà la città per dare ancora una volta il segnale che

NOI CI SIAMO E CONTINUEREMO LA LOTTA FINO ALLA FINE.


I COMUNICATI  LETTI DURANTE L’ASSEMBLEA PLENARIA

 
Assemblea Plenaria.pdf

In risposta alle minacce di Cossiga e Berlusconi – Facoltà di Architettura.pdf


LA MOZIONE APPROVATA IN CONSIGLIO REGIONALE

 
Mozione approvata dal Consiglio Regionale del 28 ottobre 2008.pdf

 

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IN MEMORIA DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE?


Questo pomeriggio, davanti a Lettere e Filosofia erano più di tremila, una marea. Studenti provenient
i da tutte le facoltà, gli occhi bassi, vestiti a lutto, ragazze in prima fila coperte da un velo nero, con i fiori, i ceri e le candele. Tutti si sono stretti attorno alla salma della Pubblica Istruzione per l’estremo saluto.

Il funerale ha avuto inizio alle cinque, quando i feretri sono usciti dai cancelli di Balbi 4 sulle spalle dei necrofori per dirigersi verso piazza de Ferrari, luogo d’inaugurazione del Festival della Scienza. Una vetrina che suona come un sintomo grave di schizofrenia, per un Paese che da anni dissangua ricerca e cultura e che proprio ora è in procinto di dar loro il colpo di grazia.

Il corteo funebre si è mosso sulle note del requiem di Mozart lungo la città fino a De Ferrari, dove si è unito alla rappresentanza di SOS Scuola e ai Ricercatori Precari, trasformando il lutto in lotta gioiosa. Maestre, genitori e bambini hanno sfilato e ballato con gli studenti fino a piazza dell’Annunziata, riaffermando una volta per tutte che la Riforma Gelmini e il decreto Brunetta vanno abrogati senza mezzi termini e che non lasceranno gli studenti e i precari dell’università soli in questa battaglia. 

Al termine della manifestazione il corteo si è presentato in massa all’incontro tra i docenti e gli enti locali con due richieste: il blocco totale delle didattica per un giorno intero di tutte le facoltà, per permettere a tutti di partecipare a una assemblea di Ateneo; la sottoscrizione dei docenti di un documento nel quale dichiarino che non lavoreranno per una fondazione universitaria.
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Lettera a Marsonet


All’Attenzione
del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia,


Considerato
lo straordinario coinvolgimento degli studenti di Lettere e Filosofia
ai singoli incontri di questi ultimi giorni, riteniamo sia necessario
adibire uno spazio adeguato all’affluenza costante di gruppi di
lavoro e di discussione che favoriscano il prosequio della protesta
in atto. A tal
proposito abbiamo individuato come sito ottimale, nonché l’unico
possibile, l’aula M di Balbi 4, eletta a sede fissa dell’Assemblea
Permanente. Reputiamo
che l’assolvimento della nostra richiesta sia imprescindibile al
fine di mantenere il rapporto cooperativo auspicato Chiediamo
pertanto che Si adoperi per rendere ufficiale l’assegnazione del
suddetto spazio, di modo che si possa organizzare lo spostamento
delle lezioni ivi previste, tenendo conto che per alcune di esse è
già stato proposto dai relativi docenti il dislocamento in sedi
esterne.


RingraziandoLa
anticipatamente,


Le
porgiamo Cordiali Saluti.



L’Assemblea
Permanente degli Studenti.


Genova,
il 20 Ottobre 2008

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LETTERA AL PERSONALE DOCENTE

All’attenzione
del Preside e del Personale Docente della Facoltà di Lettere e
Filosofia,

Vista
la disponibilità espressa dall’assemblea dei docenti dell’ateneo
genovese, svoltasi il 17 ottobre 2008, a tenere lezioni all’aperto,
chiediamo l’impegno concreto del maggior numero di docenti a
coordinarsi con l’assemblea permanente degli studenti, di modo che
già da questa settimana se ne possano svolgere il maggior numero
grazie al supporto tecnico che siamo disposti a fornire.


Riteniamo
inoltre sia necessario che queste siano iniziative volte a creare un
percorso continuativo nel tempo e che ogni lezione, per quanto
possibile, sia relazionata agli avvenimenti d’attualità che
colpiscono il mondo dell’istruzione pubblica.


Invitiamo
tutti a partecipare per evitare che questa rimanga una proposta
isolata e quantitativamente povera, considerando che questo è ad
oggi l’unico strumento di lotta proposto dall’assemblea del
Personale Docente.


Ci
auguriamo inoltre che i professori riescano a sviluppare un
coordinamento interfacoltà che solleciti l’intero corpo docente
dell’ateneo a mobilitarsi, similmente a quanto già avvenuto fra
gli studenti.


Assemblea
Permanente degli Studenti.


20
ottobre 2008

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Risposte al comunicato della Giunta di Facoltà


L’assemblea dei docenti
universitari genovesi, promossa dalla Giunta di Presidenza della
Facoltà di Lettere e Filosofia riunita il giorno 17 ottobre alle ore
11 nell’aula del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia, con
la partecipazione di Presidi e docenti di numerose Facoltà Condivide
l’iniziativa dei lavoratori precari dell’Ateneo e degli studenti che
ha posto con forza all’attenzione dell’opinione pubblica la gravità
dell’attacco in corso contro il sistema pubblico della formazione, in
violazione dell’art. 33 della Costituzione.

Si impegna a promuovere
ulteriori forme di protesta che, senza sfociare nel blocco forzoso
della didattica, siano capaci di far crescere la consapevolezza
dell’importanza della posta in gioco, sia nell’ambito della didattica
ordinaria sia attraverso la pratica delle lezioni all’aperto.


Prendiamo atto che si è
finalmente giunti ad una condivisione dei metodi e delle strategie
utilizzate agli studenti. L’assemblea studentesca ha solamente
accelerato i tempi di una protesta che rischiava di ri
manere
puramente virtuale. Siamo così giunti ad una dimensione analoga a
quella di Pisa e di altri atenei che hanno subito messo in moto la
macchina della protesta.

Chiediamo
l’impegno concreto del maggior numero di docenti a coordinarsi con
l’assemblea permanente degli studenti, di modo che già da questa
settimana si possano svolgere il maggior numero possibile di lezioni
all’aperto.

Riteniamo
inoltre sia necessario che queste siano iniziative volte a creare un
percorso continuativo nel tempo e che ogni lezione, per quanto
possibile, sia relazionata agli avvenimenti d’attualità che
colpiscono il mondo dell’istruzione pubblica. Invitiamo
tutti a partecipare per evitare che questa rimanga una proposta
isolata e quantitativamente povera, considerando che questo è ad
oggi l’unico strumento di lotta proposto dall’assemblea del
Personale Docente.

Auspichiamo
quindi che si trovino ulteriori forme di protesta.


Chiede un incontro
pubblico coi rappresentanti degli Enti locali per discutere le
iniziative di contrasto dei provvedimenti governativi.
Chiede al Rettore
Magnifico di indire una inaugurazione anticipata dell’anno accademico
che, con tutta la solennità del caso, manifesti la volontà di
difendere la scuola e l’università pubblica contro il tentativo di
smantellamento in corso.

L’Assemblea
dei Docenti universitari genoves
i


 
Dichiariamo l’assoluta
necessità che L’ASSEMBLEA STUDENTESCA, in forma di delegazione, DEBBA PARTECIPARE IN MANIERA ATTIVA AI SUDDETTI INCONTRI CON I RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI LOCALI.
Il movimento che si è
creato, se davvero vuole muoversi unitariamente – o per lo meno
senza fratture insanabili tra docenti e studenti -, deve tener conto
del peso specifico e attivo che l’Assemblea Studentesca ha ottenuto
in questi primi giorni di lotta.
Riteniamo più adeguato
alla gravità della situazione
(la legge 133 è già stata approvata
alla Camera) comunicare l’intenzione di NON INAUGURAR
E L’ANNO
ACCADEMICO
, in conformità con le decisioni degli altri atenei e
considerando l’impossibilità della partecipazione attiva da parte
degli studenti.
Chiediamo inoltre una
sospensione totale della didattica nell’intero ateneo genovese (di
almeno un giorno) per favorire la partecipazione di tutti gli
studenti, i docenti e i lavoratori dell’Università ad un’assemblea
d’ateneo da svolgersi entro mercoledì 29 ottobre.
 


 

L’ASSEMBLEA PERMANENTE DEGLI STUDENTI
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Il VIDEO dell’assemblea alla facoltà di Lingue




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L’UNIVERSITÀ COMINCIA ADESSO

 

Sono stati giorni carichi di adrenalina, giorni di spontaneità, ribellione, gioia.
Sono stati giorni in cui abbiamo costruito una consapevolezza comune, giorni in cui abbiamo smesso di delegare, abbiamo scelto di autorappresentarci, di prendere la parola per noi stessi, di determinarci, di decidere per noi, per il nostro futuro e per il futuro della cultura e di questa società.
Sono stati giorni in cui abbiamo tessuto le relazioni sociali all’interno delle facoltà, dove di solito è difficile fermarsi a discutere, guardarsi negli occhi, condividere momenti, idee, aspirazioni.

Questa è stata la forza di questa mobilitazione: la condivisione di idee, pratiche, una forte empatia, la gioia di tornare a credere che qualcosa possa cambiare.


Abbiamo interrotto le lezioni consapevolmente, con rabbia, increduli, sorpresi e felici della nostra forza e della nostra determinazione.
Abbiamo interrotto le lezioni oggi perchè le lezioni ci siano ancora domani, perchè l’università non diventi un lusso per pochi, strumento di controllo e dominio ideologico di lobby culturali, consci che l’università di oggi è uno strumento del mercato, un’istituzione che va completamente riformata perchè diventi davvero accessibile a tutti, inclusiva, critica, libera.
Abbiamo bloccato le lezioni per superare l’indifferenza di molti, abbiamo dimostrato che esiste ancora una coscienza critica in questa società, che esistono ancora cervelli pensanti.



Ma questo non può essere che l’inizio. Solo qualche giorno fa eravamo tante gocce d’acqua sparse, ci siamo uniti, abbiamo condiviso un percorso, siamo diventati un torrente che oggi è esondato nelle strade della nostra città. Ora è il momento di diventare tanti rivoli che attraversino tutte le facoltà, le piazze, i mercati, le strade per diffondere la mobilitazione, le nostre ragioni, le nostre pratiche e riunirci per diventare un fiume
in piena, inarrestabile.
Questa è la nostra lotta, ma è la lotta di tutti quelli che vogliono garantire una società in cui ci sia la possibilità di libera espressione, la libertà di produrre saperi critici e autonomi, è la lotta di quelli che vogliono smantellare l’impalcatura di questa dittatura velata che si va costruendo attraverso un’istruzione autoritaria e discriminante, è una lotta di tutti e per tutti.

 

L’università è finita,

l’Università comincia adesso.

 "Nadie enseña a nadie, todos aprendemos de todos"

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