GENOVA ANTIFASCISTA

Il Collettivo Humpty Dumpty partecipa, come parte integrante, alla piattaforma mobilitata in questi giorni dai numerosi soggetti antifascisti presenti sul territorio genovese, a seguito del preoccupante clima d’intolleranza che si sta diffondendo nel paese.

 

ROMPIAMO IL SILENZIO PER NON
ASSUEFARCI ALLA BARBARIE

La
paura mangia l’anima, anzi la divora.

Il timore di non vedere rinnovato il proprio
contratto di lavoro oppure di perderlo; l’angoscia di non riuscire
ad arrivare a fine mese col proprio stipendio o con la pensione;
l’ansia di non sapersi prefigurare un futuro degno di essere
vissuto…

E’
su queste insicurezze reali che chi detiene il potere specula,
creando una virtuale emergenza sicurezza basata su concetti semplici
ed efficaci e centrata sulla guerra fra poveri.

Gli/le
immigrati/e sono diventati il capro espiatorio di ogni male di questa
società: precarietà, invivibilità delle città,
violenza sulle donne e sui soggetti deboli.

Gli
ultimi fatti di cronaca, che hanno visto immigrati protagonisti di
stupri a donne italiane, sono stati mediatizzati al punto da
giustificare politiche securitarie razziste.

Mentre
tutti/e sanno, ma spesso si preferisce rimuoverlo, che la violenza
sulle donne avviene principalmente all’interno delle famiglie e
delle case.

Creare
emergenze fittizie serve a distogliere l’attenzione da quelle
reali, così come dare false soluzioni ai problemi sociali è
utile per non risolverli alla radice.

Intanto
la devastazione ambientale avanza, la precarietà dilaga,
l’imbarbarimento culturale si diffonde sempre più.

Politici di destra e sinistra si fanno concorrenza
nel finanziare missioni militari, reprimere i movimenti di lotta,
spartirsi le mazzette dei propri malaffari.

In
questo clima prosperano le formazioni neo-fasciste, che supportano
l’opera dei governanti. Questi squadristi vogliono controllare il
territorio, alternando le ronde a veri e propri raids, attaccano
immigrati/e, gay, lesbiche, trans, militanti del movimento e chiunque
sia individuabile come diverso .

Trasformiamo
la nostra paura in ribellione….come il giorno in cui la popolazione
della Val di Susa, insieme a tanti altri solidali, ha liberato
“Venaus”, oppure le mobilitazioni all’esterno dei CPT che si
sono legate alle rivolte interne e alle tante evasioni di massa da
questi lager.

La
passione di cambiare lo stato di cose esistenti e i rapporti fra le
persone ci accomuna a coloro che hanno liberato l’Italia dal
nazifascismo, a chi il 30 giugno ’60 a Genova è sceso in
piazza per impedire il congresso dell’MSI al teatro Margherita e a
chi negli anni ’60 e ’70 ha tentato di rivoluzionare la società.

Sappiamo
che lottando insieme si trasformano le relazioni fra le persone e si
trovano collettivamente gli strumenti per liberarsi dalla schiavitù
dello sfruttamento in un mondo che sembra sempre più una
galera a cielo aperto.


INIZIATIVA IN PIAZZA….. VENERDI’ 27 GIUGNO
H. 18/24


MANIFESTAZIONE
LUNEDI’ 30 GIUGNO H.17

GENOVA ANTIFASCISTA

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