BLOCCO DELLA DIDATTICA A LETTERE E FILOSOFIA

Questa mattina alle nove, è stata bloccata integralmente la didattica nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova, in adesione allo stop nazionale delle lezioni cui partecipano le università di Bologna, Pisa, Firenze, Bari, Milano, Torino, Napoli e Roma.


Dopo il blocco e un primo momento di confronto, un corteo spontaneo si è mosso verso Giurisprudenza e Scienze Politiche per coinvolgere gli altri studenti, estendendo temporaneamente il blocco della didattica anche a queste facoltà. Il corteo ha dato vita ad una grande assemblea, in cui sono state delineate collettivamente le modalità di azione per i prossimi giorni e approvato un documento indirizzato al Magnifico Rettore, chiedendo ai docenti e ai vertici dell’Ateneo di schierarsi apertamente contro la riforma, senza ambiguità.

Questa
mattina alle nove, gli studenti, radunati a centinaia nell’atrio di via Balbi 4, hanno voluto dare un segnale
forte e visibile: ci siamo anche noi
. Insieme ai 501 precari dell’università genovese ai
genitori e gli insegnanti delle scuole superiori, medie ed elementari,
che saranno quì domani per portare le loro testimonianze. Non siamo
disposti ad accettare i danni incalcolabili che questa riforma provocherà al mondo dell’istruzione pubblica, al nostro futuro e a quello del Paese intero.
Pretendiamo che
il corpo docente e i vertici prendano una posizione netta in merito a questa vergognosa
riforma. E vogliamo che sia chiaro che questo non è che l’inizio.

Le forme e i
modi della protesta hanno iniziato ad evolversi in maniera orizzontale
e partecipata e continueranno a farlo nei prossimi giorni.
E’ già partita una fase d’autogestione per promuovere e sostenere la formazione di collettivi in tutte le facoltà, anche in quelle storicamente meno recettive. Sono state fissate riunioni e momenti informativi, a Scienze Politiche come a Scienze Naturali, stabiliti contatti e relazioni interfacoltà per allargare la protesta. Stiamo lavorando ad un grande corteo che coinvolga tutti coloro che si oppongono allo scempio dell’istruzione Italiana, che sfili per le strade per abbattere l’assurdo divisorio che separa la protesta in atto nel mondo dell’istruzione, da una società civile sempre più indolente e sopita. Domani cercheremo di delineare un quadro complessivo delle conseguenze della Riforma Gelmini, attraverso una tavola rotonda che coinvolgerà tutte le categorie interessate: studenti, genitori, professori, maestre, ricercatori, precari dell’università. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Il futuro della Pubblica Istruzione non riguarda soltanto studenti, precari, alunni o maestre, riguarda TUTTI.

Di fronte a questa posta in gioco, non è più possibile rimanere neutrali:
chi oggi sceglie di non essere parte della soluzione, sceglie di essere parte del problema.

 

Humpty Dumpty

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