Anche da Genova esprimiamo solidarietà ai ragazzi dei collettivi della
Sapienza di Roma.
L’aggressione fascista subita nei giorni scorsi non è che l’ultimo,
pesantissimo segnale di una tendenza che si sta imponendo con violenza nel
nostro paese, dove xenofobia, razzismo e intolleranza sono il pane quotidiano
di una destra che sta cercando di farne valori della società. Gli episodi che si
stanno moltiplicando con ritmi preoccupanti, dai fatti di Verona agli
attacchi ai campi nomadi, dalle aggressioni ai circoli omosessuali, agli
sgomberi passati sotto silenzio di diversi centri sociali in varie parti
d’Italia, hanno segnato il limite.
Così come è intollerabile l’atteggiamento di chi, tra stampa e istituzioni,
insiste a definire fatti come quelli di Verona o del Pigneto come "atti non
politici", oppure stigmatizza le aggressioni come scontri fra bande di
estremisti politici di opposto segno. Come se la dinamica, i coltelli, i
bastoni e le auto senza targa utilizzate dagli aggressori fossero elementi
trascurabili, come se si potesse deliberatamente confondere un’aggressione
squadrista in piena regola con una banale rissa.
La società civile antifascista non può tollerare che il diffondersi di un simile
fetore violento riporti il paese agli Anni Venti. E’ necessario opporsi,
dare un segnale forte al tessuto sociale e culturale del nostro paese,
organizzando l’antifascismo in modo attivo e soprattutto costruttivo. Perché
quello che oggi è capitato ai ragazzi della Sapienza, agli immigrati del
Pigneto, ai trans del Pranestino o ai rom a Napoli, domani può capitare a
tutti.
Humpty Dumpty
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