centinaio di studenti dell’Assemblea delle Facoltà in Lotta Genovesi
hanno occupato uno spazio di proprietà dell’università fra via delle
fontane e via del campo, nel centro storico genovese.
Quest’occupazione è la naturale prosecuzione delle mobilitazioni dei
mesi scorsi, dimostrazione che l’Onda non si arresta e che ogni giorno
proviamo a costruire un’università altra e un futuro meno precario.
Dopo mesi di mareggiate per le strade della città, dalle schiume dell’onda, è nato un nuovo spazio.
Uno spazio che parte dalla necessità di un’università altra.
Uno spazio fatto di autogestione, che vuole proporre una didattica partecipata e orizzontale.
Uno spazio di socialità e partecipazione, aperto alla città, che sappia
portare all’interno dell’università tematiche sociali e della
quotidianità.
Uno spazio che sappia essere raccordo tra il movimento dell’Onda e le
altre istanze che vengono dalla società, contro la precarietà delle
nostre vite.
Uno spazio che sappia superare la frammentazione dei saperi che
caratterizza questa università, mettendo a valore l’esperienza
dell’Assemblea delle Facoltà in Lotta e proponendo un approccio diverso
e multidisciplinare al sapere.
Uno spazio pubblico e aperto, che scandisca tempi svincolati
dall’obbligo di frequenza, aperto nei tempi dettati dalle nostre
necessità e non solo in quelli accademici.
Uno spazio dove il futuro non si delega, si costruisce.
Uno spazio in divenire; per farlo diventare come vorresti tu e partecipare.
L’Onda non si arresta. L’Onda si fa spazio.