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LA MISURA E’
COLMA: ONDA
SU ONDA, CHI NON LOTTA AFFONDA!
Venerdì 28 novembre
sarà giornata di mobilitazione nazionale contro il progetto di smantellamento
dell’università pubblica portato avanti dal governo.
Torneremo in piazza per
ribadire il nostro no al progetto di Gelmini, Brunetta e Tremonti di
trasformare le università in fondazioni di diritto privato; saremo in piazza
per ribadire l’esigenza di un’università accessibile, libera e critica. Una
riforma è necessaria, ma di certo non partendo dai tagli drastici della legge
133.
Il
governo finge di non capire che con tagli indiscriminati dei fondi si
colpiscono tutti, tanto chi fa buona ricerca, quanto chi la fa cattiva o non la
fa proprio. In questo modo non si abbattono le clientele, anzi si rafforzano lo status quo i
privilegi della casta baronale, scaricando su studenti e precari la doppia
crisi, quella dell’università e quella economica. Ciò è dimostrato dalla
situazione delle centinaia di lavoratori precari cui l’università di Genova non
rinnoverà il contratto a fine dicembre.
L’offensiva
del governo ha trovato nella nostra città un prezioso alleato: il nuovo rettore
Giacomo Deferrari ha definito le fondazioni private la soluzione ai mali
dell’ateneo e l’intervento di sponsor privati una “formidabile soluzione ai
problemi economici dell’Università”. La misura è colma! Non abbiamo mai
ritenuto il rettore un possibile portavoce dei nostri bisogni, ma oggi più che
mai si palesa come un nemico della libertà del sapere dai vincoli del mercato e
come fautore dell’aziendalizzazione dell’università. Per questo rendiamo
pubblica la sua destituzione: non può più essere considerato legittimo un
potere che non ascolta la voce di chi vive (e paga) l’università. Il rettorato
è degli studenti!
Da
due mesi riempiamo le strade e le piazze di tutta Italia, il 14 novembre in
500mila abbiamo manifestato tutto il nostro dissenso a Roma, abbiamo dimostrato
con le centinaia di assemblee in tutte le facoltà e con la due giorni di
discussione nazionale alla Sapienza di avere proposte concrete su come vorremmo
l’università, un’università che stiamo già praticando quotidianamente nelle
facoltà occupate, con le lezioni in piazza e i seminari autogestiti.
In
questi due mesi siamo cresciuti molto, in termini di numeri e di qualità delle
proposte, siamo in tantissimi e non possiamo fermarci ora! Andremo avanti fino
al ritiro della 133 e oltre per costruire la nostra università: sensibile alle
esigenze di chi la vive quotidianamente, accessibile a tutti, produttrice di
sapere critico e innovativo, pubblica.
28
NOVEMBRE 2008
MOBILITAZIONE
NAZIONALE UNIVERSITARIA
APPUNTAMENTO
IN TUTTE LE FACOLTA’ ALLE 9
CORTEO
DA PIAZZA CARICAMENTO ORE 10